La Fondazione Conservatori Riuniti di Siena nasce come luogo di ricovero per giovani abbandonate e si trasforma nel corso dei secoli in convitto e luogo di istruzione. Il lascito di questa significativa missione educativa si compone di un’ampia sezione dedicata alla musica con libri dedicati al canto e spartiti musicali. Lo scopo educativo di questa istituzione doveva sicuramente avere tra i suoi compiti quello di educare le giovani al “bel canto” e all’esecuzioni di brani vista anche la presenza di ben quattro pianoforti novecenteschi e di una sala denominata appunto “della musica” dove probabilmente nei secoli passati le convittrici venivano educate alla materia. Ed è proprio all’interno di questa sala che è stato rinvenuta un’eccezionale pubblicazione musicale ovvero l’Inno a Santa Caterina Benincasa. L’opera, che presenta una pregevole copertina con la raffigurazione della santa e una fotografia recante la Basilica Cateriniana di San Domenico, raccoglie una meditazione religiosa per pianoforte del compositore Rinaldo Franci, illustre figura del panorama musicale italiano che a partire dal 1895 ha diretto l’istituto musicale senese che porta oggi il suo nome. L’aspetto interessante della pubblicazione è la dedica ad Anna Cheluzzi, direttrice dei Conservatori contemporanea al grande compositore, ricordata dalle fonti documentarie come una colta studiosa dedita soprattutto alle lingue straniere, il cui incarico le fu conferito in giovane età. La pregevole meditazione musicale di carattere religioso rinvenuta all’interno dell’istituzione dedicata alla nobil donna Cheluzzi testimonia la popolarità di Rinaldo Franci e collega la storia di questa Fondazione all’Istituto musicale che porta il nome del grande compositore.

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