Il dipinto è stato eseguito tra il 1610 e il 1620 dal pittore Giovanni Battista Giustammiani, detto il Francesino. Il profilo artistico e biografico dell’artista è ancora poco chiaro, ciò che è certo è che in questa tela egli sembra rifarsi alla tradizione del Cinquecento senese di Casolani, confrontandosi al contempo anche con i coevi risultati di Rutilio Manetti. Il momento raffigurato è quello in cui Gesù Bambino viene portato al cospetto del sacerdote ebraico per essere circonciso. In primo piano sulla sinistra è raffigurato un angelo che sorregge un cartiglio dove è riportata la scritta “Et vocabitur nomen Jesus”. Riferito plausibilmente al Francesino dalla tradizione letteraria a partire dal Chigi (1625), la tela è considerata dal Romagnoli (1976) il capolavoro dell’artista. Databile presumibilmente entro il secondo decennio del secolo XVII, visti i rapporti con le tele del Manetti presenti a S. Raimondo (1613 circa) e i ricordi della pittura senese precedente (ad esempio di Alessandro Casolani).

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